Nel libro “Storie di cioccolato a Torino e in Piemonte”, scritto da Clara e Gigi Padovani e pubblicato da Edizioni del Capricorno, uno spazio importante lo trova l’azienda di Castellazzo Bormida (AL) Giraudi. La pubblicazione, dedicata al cibo degli dèi, cita il marchio di Giacomo Boidi come una delle 64 eccellenze storiche piemontesi nel mondo del cioccolato. “È un mondo complesso, quello del cioccolato, tutto da scoprire. Lo pensavo quarant’anni fa e lo penso tuttora” dichiara il maestro cioccolatiere Giacomo Boidi. “Un libro d’autore, come quello degli esperti Gigi e Clara Padovani, è utilissimo per capire questo affascinante mondo, che ha tante sfaccettature ancora purtroppo sconosciute. Sono orgoglioso di far parte di questa nuova enciclopedia del cioccolato, insieme a tanti colleghi che stimo. Ogni azienda citata ha un’identità tutta sua, necessaria per guadagnarsi una fetta di mercato e la credibilità della gente”.
LE MOTIVAZIONI DEL RICONOSCIMENTO A GIRAUDI
“Si tratta di un’azienda artigianale gestita oggi dalla famiglia Boidi, discendente di un panettiere con mulino, Giovan Battista Giraudi, che inizio l’attività ai primi del Novecento”. La scheda di Clara e Gigi Padovani inizia dagli albori della storia aziendale. “A partire dagli anni Sessanta, la ditta sperimentò la produzione di specialità al cioccolato, fino a diventare, nel 1982, Giraudi, oggi guidata dal nipote Giacomo Boidi”, il maestro cioccolatiere che ha contribuito a renderla grande in Italia e nel mondo. “Nel giugno 2005 è stato inaugurato un moderno laboratorio nella zona industriale di Castellazzo Bormida, dove si producono cioccolatini, tavolette, creme da spalmare”. Se a essere utilizzate sono soltanto “nocciole piemontesi, pistacchio siciliano, mandorle pugliesi” nel finale della scheda c’è spazio per parlare di due fra le specialità di Giacomo Boidi: gli iconici Pentagoni “con tanti diversi ripieni (gelatine di frutta, caffè, fave di Tonka, gianduia, frutta secca) e le spalmabili, come la Giacometta”.
Giraudi continua a ricevere riconoscimenti per la bontà dei suoi prodotti, firmati da Giacomo Boidi, e adesso anche dal figlio Davide.